Politically Correct
Una rubrica di Matteo Angeli
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Un vento da Est

MATTEO ANGELI

Ieri l’Estonia è diventata il primo paese baltico a introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso. 

Ognuno dovrebbe avere il diritto di sposare la persona che ama e con cui vuole impegnarsi. Con questa decisione ci aggiungiamo finalmente agli altri paesi nordici e agli altri paesi democratici del mondo in cui è stato garantito il matrimonio per tutti,

ha dichiarato la prima ministra estone Kaja Kallas.

Kallas, già europarlamentare e alla guida del paese dal 2021, continua:

Questa è una decisione che non toglie niente a nessuno e dà qualcosa di importante a molti. Dimostra anche che la nostra società è attenta e rispettosa nei confronti degli altri. Sono orgogliosa dell’Estonia. 

Il paese baltico aveva introdotto già nel 2014 l’istituto delle unioni civili per le persone dello stesso sesso, ma questo non garantiva uguali diritti in materia di adozioni e il riconoscimento di paternità o maternità, che è automatico nel caso delle coppie sposate. 

La decisione arriva solo qualche mese dopo la tornata elettorale che ha confermato il 5 marzo scorso il predomino del Partito della Riforma di Kallas, che è figlia d’arte, perché il padre Siim è stato anche lui primo ministro del paese e poi commissario europeo. Nel parlamento di Tallinn, la coalizione composta dal Partito della Riforma (centro destra), i socialdemocratici e Eesti 200 (liberali) ha adottato a 55 voti contro 34 l’emendamento che introduce il matrimonio per le coppie omosessuali. 

L’opposizione principale è venuta dal partito ultra-nazionalista EKRE, che ha bollato la nuova legge come una negazione dei valori familiari tradizionali. Va anche notato che la formazione di Kallas in passato aveva preferito sostenere le unioni civili piuttosto che l’istituto del matrimonio egualitario. Questa volta però la spinta degli alleati socialdemocratici e liberali è stata incontenibile, dato che questi hanno espressamente richiesto d’inserire il matrimonio egualitario tra i punti per la negoziazione del nuovo governo.  

Il mio messaggio (al resto dell’Europa centrale) è che è una battaglia difficile, ma il matrimonio e l’amore sono qualcosa che bisogna promuovere,

ha sostenuto Kallas intervistata da Reuters dopo il voto di ieri, 20 luglio. 

In Estonia la popolazione è sempre più favorevole a questo cambiamento. Secondo un sondaggio del Centro estone per i diritti dell’uomo, oggi il 53 della popolazione sarebbe a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso, quando dieci anni fa solo il 34 per cento lo era. 

Ciononostante, ancora il 38 per cento della popolazione considera l’omosessualità inaccettabile. A opporsi alle unioni tra persone dello stesso sesso è sopratutto la minoranza etnica russa, che costituisce un quarto della popolazione e dove solo il 40 per cento è a favore delle unioni gay. Anche per questo, molte persone LGBTQ+ del paese continuano a restare discrete rispetto al loro orientamento e alla loro identità. 

L’emendamento al diritto di famiglia passato ieri entrerà in vigore l’anno prossimo. È l’ennesima ottima notizia in pochi giorni per i paesi baltici.

Solo qualche settimana fa, infatti, nella vicina Lettonia, Edgars Rinkēvičs è stato eletto presidente della repubblica, diventando così il primo capo di stato dichiaratamente gay in Europa, nonostante il suo paese sia stato a lungo tra i fanalini di coda dell’Ue in materia di diritti LGBTQ+. Da Est soffia sempre più forte il vento che apre una nuova stagione di progresso. 

Un vento da Est ultima modifica: 2023-06-21T08:05:28+02:00 da MATTEO ANGELI
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