Tra_Monti
Una rubrica di Marcello Di Martino
Condividi
PDF

Cottanello: Jurassic Park della Sabina

La Sabina spigne. E tanto. L’eremo di San Cataldo, chiuso per pandemia e per ora tarda, è il pretesto per una nuova immersione nel mare verde della Sabina. Serendipico affresco, tornato alla luce per mina di mano teutonica, durante il secondo conflitto mondiale. Romitorio a strapiombo. Porta con chiavistello che mi incuriosisce ma che non molla. Galeotta fu la fiamma mancante alla consorte, che non perde né pelo né vizio. Il fumo. Sigarette a metà.

Eremo di San Cataldo

Atmosfera vagamente post-nucleare per emergenza pandemica. Bar tabacchi deserto, ma covo attivo e informato del suggerimento, chiave di volta della giornata: i prati di Cottanello. La cava di marmo rossa, sul culmine dell’asfalto, non trovata. E poi quattro chilometri su strada bianca, senza protezione a valle, erta, forata, sconnessa e ripetuta. Jeep ritrova il suo motivo di esistere. La consorte teme, invece, di smettere di esistere. Fai piano e lievitazione accelerata del battito. 

Cerri, roverelle, aceri e faggi. E poi la radura senza fine dei prati. Jurassic Park Sabino. Suini, bovini, ovini, equini allo stato brado. Ah la mia materia, la mia Scuola Agraria, i miei alunni che scambiavano ebraico per brado, timida per tumida! Verri, scrofette, suinetti al pascolo, Spotted, Fromentini, Large White. Sarde, Comisane, Appeniniche, le greggi ovine. Charolaise, Marchigiane, ma anche Brune e Limousine, le vacche con progenie alle mammelle. Carne e non latte bovino. Solo latte ovino per Pecorino Romano Dop, Caciotta e Ricotta Romana. 

Agglomerato di case, vaga ispirazione di alpeggio valdostano, ma con lamiere in surroga delle pietre sui tetti. Orribili e vuote. I fuori strada hanno prevalso sulla presenza dei pastori. Jeep a riposo. Aria fresca, ma consorte montanara. La moquette di Cottanello, alternata a deiezioni di diversa natura, al calpestio quanto mai gradevole.  Ci si inoltra per breve tragitto, il cui prolungamento introduce nel bosco di faggi, urtato dal vento incipiente. Al terzo tentativo (dopo Roccantica e Filettino), lo zaino riesce a tirare fuori paninetti (così li chiama Formica Gemmina) con frittata ai peperoni rossi e formaggio. Ristoro frugale, al cospetto di tovaglie imbandite a terra poco più a valle, con probabili timballi, parmigiane, taralli e polli arrosto. In un mood silenzioso, in sintonia con l’ambiente. Torna alla memoria la mia infanzia con mio fratello maggiore, schivo alle scampagnate, con mio padre, assiduo istigatore, e con mamma, dispensatrice di sapori mai più percepiti. 

Il verde di Cottanello, i fontanili, le rare rocce affioranti, le aggregazioni sporadiche di roverelle sono di esclusiva destinazione e godimento pastorale. L’uomo è un intruso. Non una panca, non un tavolo, non un chioschetto, non una indicazione turistica per sentieri ed escursioni. Il Jurassic Parc Sabino così è e così va goduto. E così l’abbiamo vissuto, a pieni polmoni. Con rocce e cerri abbondanti di licheni, segnali di aria incontaminata. Niente mangianastri, niente campo per i telefoni, solo campo per pascolare e ruminare. Una gamma di essenze variegata e benigna che conferirà al latte antociani e quell’esclusivo colore giallo ai formaggi, sgradito ai consumatori inebetiti dal bianco che più bianco non si può.

Veloce girotondo del bel centro storico di Cottanello. Superamento del Valico di Fontecerro a 837 metri di altitudine (cosa fa la memoria, quando vuole). San Francesco a Greccio, presepi indigesti a Claudia, che, ben donde, dice la sua sul discutibile restauro dei resti del monastero. E poi, la Salaria, ma anche l’Autostrada del Sole. Il sole è di casa, però, a Cottanello, dove dà all’erba quella tonalità impossibile.

Cottanello: Jurassic Park della Sabina ultima modifica: 2022-03-19T06:56:51+01:00 da Marcello Di Martino
Iscriviti alla newsletter di ytali.
Sostienici
DONA IL TUO 5 PER MILLE A YTALI
Aggiungi la tua firma e il codice fiscale 94097630274 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE della tua dichiarazione dei redditi.
Grazie!