Proviamo a dare i voti alle venti protagoniste del campionato più “pazzo” ed equilibrato degli ultimi vent’anni.
Otto vittorie esterne su dieci partite: si è chiuso nella maniera più “pazza” (con risultati che qualche decennio fa avrebbero fatto la fortuna dei “tredicisti” del Totocalcio) il girone di andata del campionato più equilibrato e pieno di sorprese degli ultimi anni, che vede ben quattro squadre racchiuse in vetta in un fazzoletto di punti.
Metà stagione: come a scuola è tempo di pagelle.
Il gioco è nel complesso migliorato (non solo tra le “grandi” ma anche tra le “piccole”); le squadre italiane appaiono di nuovo competitive anche in Europa; c’è stata l’esplosione di nuovi talenti italiani (soprattutto quelli della classe ’91, da Insigne a Saponara, da Gabbiadini a Destro, da Florenzi a Zaza, per intenderci).
Non per tutte le squadre però il bilancio è positivo: proviamo a dare i voti alle venti protagoniste della serie A, in stretto ordine di classifica.
NAPOLI (41). Miglior attacco, seconda miglior difesa, miglior gioco espresso: gli azzurri chiudono meritatamente in testa la metà del campionato. L’arrivo di Sarri ha dato robustezza dietro senza togliere pericolosità davanti. Un grande Higuain (già 18 reti in carniere), il rilancio di Hamsik e l’esplosione definitiva di Insigne hanno fatto il resto. Il Napoli si giocherà sino alla fine il titolo, anche se le insidie non mancano: tanti scontri diretti fuori casa ed il pericolo sempre in agguato che Higuain possa avere un calo proprio nel momento decisivo della stagione. 8
JUVENTUS (39). Stagione sino a questo momento strana: all’inizio male in campionato e bene in Champions, poi un grande recupero nella massima divisione (con 9 vittorie consecutive) e un calo in Coppa, con l’inopinata perdita del primo posto nel girone ed un sorteggio difficilissimo contro il Bayern. Proprio la possibile eliminazione in Champions potrebbe dare un ulteriore impulso ai bianconeri per puntare al quinto titolo consecutivo, di cui sono oggi di nuovo i favoriti numero uno. Paradossalmente possono infatti ancora crescere, visto il rendimento sinora non brillantissimo sia di Pogba che di Morata. 7,5
INTER (39). In questo “pazzo” campionato la “pazza Inter” si è trovata subito bene. Dopo i tanti cambi (squadra completamente rivoluzionata da Mancini) ci si aspettava un avvio lento e poi un cammino più sicuro. I nerazzurri hanno invece fatto il contrario: tanti punti (ma poco gioco) all’inizio) e molti meno punti (e altrettanto poco gioco) da metà del girone in su. Squadra allora destinata a scomparire dai quartieri alti della graduatoria? Paradossalmente (anche se Mancini pare ormai più un manager all’inglese che un vero e proprio allenatore) è la squadra con più ampi margini di miglioramento. 7,5
FIORENTINA (38). Tanti mugugni in estate da parte dei tifosi: invece l’arrivo in panchina di Paulo Sousa e alcuni acquisti azzeccati (Kalinic in primis) hanno fatto fare ai viola un ulteriore salto di qualità. Manca forse ancora la continuità delle squadre abituate a pensare in grande (e magari un paio di arrivi in gennaio per rimpolpare in alcuni settori la rosa), ma Gonzalo e compagni restano tra le favorite non solo per un posto in Champions ma anche per la conquista dello scudetto. 7,5
ROMA (34). Inizio come al solito bruciante, con gioco spettacolare e numeri individuali di prim’ordine dei suoi fantasisti. Poi però sempre più il buio: come lo scorso anno complici secondo noi le pessime prestazioni in Champion League, che hanno portato, nonostante un passaggio del turno sofferto e poco meritato, ad una perdita di autostima da parte del gruppo. Qualche infortunio, i problemi difensivi mai risolti da Garcia ed una condizione fisica non brillantissima hanno fatto il resto. 5
SASSUOLO (31). Stadio di proprietà, investimenti oculati, conti a posto: la compagine emiliana, dopo il difficile esordio in serie A di due campionati fa, continua in maniera lenta ma inarrestabile, la sua corsa verso le posizioni di vertice del calcio italiano. Vincendo il recupero casalingo col Torino i ragazzi dell’ottimo mister Di Francesco potrebbero cominciare davvero a sognare in grande. 7,5
EMPOLI (30). E’ in assoluto la sorprese positiva del campionato. Dopo l’addio di mister Sarri e la vendita di alcuni dei giocatori più forti sembrava destinata a lottare sino alla fine per non retrocedere. Invece Giampaolo (allenatore preparatissimo ma sinora con risultati alterni) è riuscito, sulla traccia lasciatagli da Sarri, a dare bel gioco e consistenza alla compagine, non solo in casa ma anche, anzi soprattutto, in trasferta. 8
MILAN (29). Rispetto alle ultime stagioni la società aveva operato sul mercato puntando su giocatori di spessore e giovani italiani di talento. Il nuovo mister Mihailovic l’ha supportata lanciando, e poi puntando coraggiosamente su ragazzi di sicuro avvenire anche in chiave azzurra. A mancare è stata però sinora proprio la “vecchia guardia” su cui la società ha sempre fatto affidamento e ha basato già dai tempi di Baresi le sue fortune. L’obiettivo Champions sembra ormai sfumato: meglio puntare ora sulla Coppa Italia e la conquista di un posto per l’Europa League. 5,5
LAZIO (27). Stagione senza dubbio al di sotto delle precedenti, nonché delle attese di tifosi e addetti ai lavori, in qualche modo “raddrizzata” dalle inaspettate due ultime vittorie esterne in casa di Inter e Fiorentina, che potrebbero dare l’abbrivio per un girone di ritorno in rimonta, nonché ad una buon proseguimento del cammino in Europa League. 6
CHIEVO (26). Mister Maran è una garanzia: gioco sempre di buona fattura e redditizio in termini di punti. La società come (quasi) sempre ci ha messo del suo, con una intelligente, oltre che oculata, campagna acquisti. Il girone di ritorno potrebbe riservare a Paloschi e compagni altre belle soddisfazioni. 7
UDINESE (24). Avvio col botto (vittoria esterna con la Juventus) e poi un momento negativo, sino a che mister Colantuono non è riuscito a trovare le giuste misure ad una squadra che sta già sperimentando di fatto il “dopo Di Natale”. Campionato in ogni caso di transizione: l’Europa League sembra davvero fuori portata. 6,5
ATALANTA (24). Le ultime quattro sconfitte consecutive non inficiano il buon girone di andata disputato dai ragazzi di “nonno” Reja (il decano degli allenatori di serie A con i suoi 70 anni). I bergamaschi dovranno ora non perdere determinazione e concentrazione per non farsi invischiare in zone meno nobili della graduatoria, migliorando magari nel contempo il rendimento esterno (solo 8 i 24 punti conquistati in trasferta). 6,5
SAMPDORIA (23). La sensazione è che il presidente Ferrero abbia in parte buttato via la “dote” lasciatagli lo scorso anno dalla precedente gestione. Qualche cessione di troppo, qualche acquisto sbagliato, la scelta “controcorrente” di Zenga in panchina, poi rinnegata con l’arrivo di Montella, la traumatica eliminazione (addirittura ai preliminari) dalla Europa League, hanno determinato un rendimento altalenante che è senza dubbio migliorabile nel girone di ritorno. 5
TORINO (22). Posizione tranquilla che potrebbe essere ancora migliorata visto che deve recuperare la partita col Sassuolo. Quagliarella e compagni, però, appaiono meno brillanti che nelle ultime stagioni: il gioco, in particolare, non è sembrato scintillante come in passato ci hanno abituato le squadre del “mago” Ventura. 5,5
BOLOGNA (22). Girone di andata a due facce: rossoblù troppo brutti per essere veri con mister Delio Rossi, e poi letteralmente trasformati con pochi colpi di bacchetta con l’arrivo di Donadoni. La squadra, come è nelle sue potenzialità, finisce così il girone di andata in una posizione tranquilla, che potrebbe essere ulteriormente migliorata nel ritorno. 6,5
- PRESENTAZIONE MAIN SPONSOR AZIMUT CARPI CALCIO
PALERMO (21). “Nonostante” Zamparini la squadra, al giro di boa è in perfetta linea per la salvezza (posta idealmente a 40 punti, anche se quest’anno ne serviranno di meno). La situazione è però potenzialmente sempre a rischio: nel girone di ritorno molto dipenderà da chi siederà sulla panchina rosanera e su quanto spazio gli verrà dato dalla dirigenza per lavorare. 6
GENOA (19). Qualche infortunio di troppo e una squadra come di consueto rivoluzionata in cui i nuovi hanno stentato ad entrare in sintonia con gli schemi proposti dal bravissimo Gasperini la relegano in una posizione pericolosa, ad appena 4 punti dalla terzultima. Classifica che potrebbe però presto migliorare nel girone di ritorno, soprattutto se il presidente Preziosi sceglierà i giusti rinforzi nel mercato di gennaio. 5
FROSINONE (15). Nonostante qualche punto di troppo lasciato per strada e un rendimento insufficiente in trasferta (peggior squadra con appena due punti conquistati) è ancora in piena lotta per la salvezza: impresa non da poco, vista la rosa a disposizione di mister Stellone. La sensazione è che possa sino alla fine giocarsi le sue carte, soprattutto se riuscirà ad ottenere qualche punto in più lontano dalle mura amiche. 6,5
CARPI (14). Dopo la prevedibile partenza lenta, in cui ha pagato lo scotto del debutto assoluto nella massima divisione, ed il passo falso, poi per fortuna corretto, del cambio in panchina di Castori, artefice della storica promozione in A, la squadra sembra aver acquisito il giusto passo campionato. La salvezza, che appare comunque ancora molto difficile, potrebbe essere raggiunta anche grazie ad un’oculata campagna acquisti nel mercato di riparazione di gennaio. 6,5
VERONA (8). Sembra davvero la classifica annata storta, con una retrocessione ormai scritta. Né il cambio di panchina tra Mandorlini e Delneri, né il ritorno dall’infortunio del quasi quarantenne Toni sembrano poter invertire la rotta. Un bel voto solo al pubblico, che continua ad incitare, numeroso, allo stadio, la squadra, che è invece ben al di sotto della sufficienza. 4

Umberto Zane
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