Precedute da 17 rintocchi delle campane della basilica di Santa Croce, uno per ogni giorno di guerra in Ucraina, le parole di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo recentemente scomparso, hanno introdotto la manifestazione per la pace Cities stand with Ukraine organizzata da Eurocities, presieduta dal sindaco Dario Nardella, tenutasi in piazza Santa Croce a Firenze con circa 35 mila partecipanti e in oltre cento città europee. Sono intervenuti in video sindaci di città ucraine e europee e altre voci. Il discorso di Sassoli era stato pronunciato a Firenze nel 2019, in occasione del Consiglio comunale straordinario su L’eredità di Giorgio La Pira nell’Europa di oggi.
Quando saremo arrivati al termine della costruzione europea, perché siamo ancora dentro un cantiere e dobbiamo mandarlo avanti, dobbiamo scriverci un bel cartello “Lavori in corso”; quando alla fine la costruzione europea sarà terminata e tanti muri saranno crollati e tanto spirito nazionalista svanirà per far emergere quanto è bello sentirsi italiani, ma senza questo spirito nazionalista che ti fa essere separato e diverso e diviso dagli altri, cosa ci sarà alla fine? Ci sarà che l’Europa saranno le nostre città e Firenze si troverà avvantaggiata, perché ha avuto una ricchezza di esperienze, di sapere. E saprà da che punto prendere il mondo e aiutarlo a crescere. E a vivere in pace.
David Sassoli, da un discorso pronunciato a Firenze nel 2019 in occasione del Consiglio comunale straordinario su L’eredità di Giorgio La Pira nell’Europa di oggi.
Oggi siamo qui in questa grande manifestazione, uniti dalla parte dell’Ucraina. Siamo al fianco di questi uomini e donne che combattono con coraggio ogni giorno contro un’invasione brutale e ingiustificata. A nome del Parlamento europeo condanno questa aggressione nei termini più forti possibili. Esprimo la nostra solidarietà a tutti coloro che soffrono e alle famiglie di tutte le vittime innocenti. L’Europa inizia nelle sue città e nei suoi comuni, non possiamo smettere di dirlo e di crederci.
Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.
Siamo qui per chiedere al governo russo, con tutto il fiato che abbiamo in corpo: fermatevi, fermatevi per favore, prima che le macerie possano seppellire ogni iniziativa diplomatica, fermatevi e ascoltate la voce che viene dalle piazze europee, perché vogliamo la pace.
Dario Nardella, sindaco di Firenze.
Mando questo messaggio a tutte le persone che stanno manifestando oggi. Facendo questo state dimostrando il vostro sostegno all’Ucraina e la vostra condanna all’aggressione russa e alla guerra. La nostra unità e la nostra determinazione sono molto più forti di qualsiasi esercito o arma. Insieme difendiamo i principi democratici, un’Europa forte e pacifica. Grazie per il vostro sostegno. L’Ucraina ama ognuno di voi.
Vitalij Klyčko, sindaco di Kiev, Ucraina
Voglio dire grazie a tutte le persone nel mondo che sostengono l’Ucraina in questo difficile momento per il nostro paese. In questi giorni l’esercito ucraino sta lottando contro l’occupante russo. Non solo per la nostra libertà, ma per la libertà di tutta l’Europa e di tutto il mondo democratico. Vi prego di non smettere di manifestare, di fare pressione sui vostri governi per aiutare l’Ucraina e per fermare il genocidio della nostra gente. Restiamo uniti per l’Ucraina.
Andriy Sadovyi, Sindaco di Leopoli, Ucraina
Vi parlo da Danzica, la città dove nel 1939 è iniziata la Seconda Guerra mondiale. Ma qui a Danzica è nato anche Solidarność, un movimento che ha cambiato tutto. Purtroppo, Putin non ha mai accettato il nuovo ordine mondiale, nato dalla solidarietà polacca ed europea. Perciò, noi cittadini europei dobbiamo sostenere insieme l’Ucraina, perché la sicurezza dell’Ucraina è anche la nostra sicurezza. La loro lotta è la nostra lotta per i valori. La solidarietà è qualcosa che deve unirci. Sosteniamo insieme l’Ucraina. Grazie mille per questa iniziativa, un’iniziativa europea, We stand for Ukraine: Cities with Ukraine!
Maria Dulkiewicz, sindaca di Danzica, Polonia.
Con il feroce attacco della Russia all’Ucraina, e la guerra a cui noi tutti stiamo assistendo, ci troviamo a fronteggiare la più grande ondata di rifugiati nella storia europea dalla Seconda Guerra mondiale. Ed è per questo che dobbiamo aiutare i rifugiati e dobbiamo costruire un sistema per cercare di affrontare il problema. È esattamente quello che stiamo facendo qui, a Varsavia. Vediamo centinaia di migliaia di rifugiati che naturalmente aiutiamo giorno e notte. Per lo più sono donne e bambini. So che tutta l’Unione europea è unita. Tutte le città europee sono unite. E questo è davvero importante: i segni di solidarietà verso i nostri amici ucraini e anche verso le città, che sono in prima linea nel prestare soccorso ai rifugiati che arrivano nell’Unione europea.
Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia, Polonia.
L’Europa non è ancora nata, se non ci uniamo contro l’invasione dell’Ucraina. Bologna è gemellata con Kharkiv. A Kharkiv ci sono macerie dovute alle bombe che in questi 15 giorni hanno distrutto più di 40 scuole, e diversi ospedali, nei giorni scorsi, un’intera struttura residenziale per disabili è stata bombardata. Stiamo raccogliendo tantissime persone che vengono dall’Ucraina, a Bologna come a Firenze, come a Roma, come a Milano. A Bologna circa 1.400 persone oggi hanno trovato accoglienza, più di 700 famiglie a Bologna si sono messe a disposizione per accogliere le persone che vengono dall’Ucraina. Abbiamo 3.600 persone di nazionalità Ucraina in questo momento che vivono a Bologna. La nostra città, le nostre città, si stanno aprendo.
Matteo Lepore, sindaco di Bologna, Italia.
Vivo in un Paese con 1.300 km di confine con la Russia e fu attaccato dalla Russia: domani ci sarà la commemorazione per il cessate fuoco di 82 anni fa. Sappiamo come finlandesi cosa significa essere attaccati da un aggressore così grande. Al popolo ucraino allora dico: “Mai, mai, mollare!”; e voi, gente di Firenze, il fatto che siate migliaia in piazza Santa Croce, dovete sapere che questa guerra avrà fine un giorno e quel giorno non dovrete dimenticare ciò che ha fatto la Russia e dovrete continuare a manifestare solidarietà all’Ucraina.
Alexander Stubb, professore all’Università europea di Fiesole (FI), ex primo ministro della Finlandia.
Da 15 giorni l’Ucraina è colpita da una guerra ingiusta e asimmetrica che sta sconvolgendo il mondo e mette in pericolo la pace su tutto il nostro continente. Voglio rendere omaggio al coraggio e all’eroismo del popolo ucraino, che suscitano la nostra ammirazione e il nostro rispetto. Le città resistono. Come sta facendo la nostra città sorella Odessa. Voglio dire e ridire a Odessa e ai suoi abitanti che siamo al loro fianco. Fedele ai suoi valori e alla sua storia, solidale e fraterna, Marsiglia si è mobilitata per aiutare la sua città sorella. Per dare un aiuto materiale. Per accogliere coloro che fuggono dai combattimenti. Le marsigliesi e i marsigliesi si mobilitano solidali con il popolo ucraino. Noi non vi dimentichiamo.
Benoit Payan, sindaco di Marsiglia, Francia.
È un privilegio unirsi a questa grande alleanza delle città europee contro l’aggressione all’Ucraina. Questo è l’11 settembre dell’Europa, questo è il momento della verità. Questa battaglia definisce la nostra generazione. Democrazia, pace, diritti umani, diritto internazionale sono minacciati da forze oscure, dalla divisione, dall’autoritarismo, dalla violenza della guerra. Sono fiero di Atene che cammina a testa alta. Abbiamo raccolto aiuti umanitari e stiamo già ospitando rifugiati per dimostrare che nei momenti difficili siamo prima di tutto esseri umani.
Kostas Bakogiannis, sindaco di Atene, Grecia.
La mia città offre sostegno incondizionato ai cittadini dell’Ucraina, alla loro indipendenza e sovranità, e alle città gemellate di Kiev, Leopoli e Odessa.
Frank Ross, sindaco di Edimburgo, Scozia.
Per un’intera generazione è quasi incredibile che l’uso della parola guerra sia già diventata parte delle conversazioni quotidiane dei nostri concittadini in tutta Europa. Questo sembra più un incubo che un evento reale. È il peggiore scenario che avremmo mai potuto immaginare. Tuttavia ci ha dato l’opportunità di ammirare il coraggio, la determinazione, i valori che il popolo ucraino sta mostrando al mondo intero. Avrete il nostro sostegno nei prossimi e difficili tempi che purtroppo vi attendono. Rappresento la vicinanza di tutti i madrileni. Madrid rimarrà sempre a fianco del coraggioso popolo ucraino.
José Luis Martinez-Almeida, sindaco di Madrid, Spagna.
Questa guerra non è stata iniziata da noi, questa è l’invasione cinica e crudele da parte della Russia, è la guerra contro il popolo ucraino. Le forze armate russe hanno circondato le città ucraine e le vogliono distruggere. Bombardano 24 ore su 24, bombardano le cliniche, le chiese, le piazze, che sono come le vostre. Dite ai vostri politici di chiudere i cieli dell’Ucraina, dai razzi, dagli aerei russi, dai missili.
Volodymyr Zelenskyj, presidente dell’Ucraina.
Dobbiamo stare insieme nella Comunità europea, è importante per l’Ucraina. Servono le sanzioni contro la Russia perché ogni soldato russo capisca il prezzo di ogni sparo contro tutti noi.
Immaginate intere città bombardate e distrutte nel 2022, in Europa. Mariupol è bombardata 24 ore su 24, hanno distrutto una clinica ostetrica in un ospedale pediatrico. Questo è odio per tutti i vivi. Uccidono i bambini, distruggono gli ospedali pediatrici. Perché? Per non far generare figli alle donne ucraine. Distruggono centinaia di asili nido, scuole, quartieri residenziali, chiese. Immaginate come possiamo sopravvivere venendo bombardati a tappeto. Bombardano piazze come la vostra dove voi siete ora. La piazza di Karkhiv, la più grande, è stata distrutta da un razzo russo.
Questa guerra non è solo contro il nostro popolo ucraino, ma è contro i nostri valori, contro il nostro modo di vivere, vivere, non uccidere come fanno i soldati russi nella nostra terra; avrete capito che siamo diversi perché noi viviamo e loro uccidono, noi siamo per 79 bambini vivi, loro per 79 bambini morti; sono convinto che cercherete di fermare la guerra come sta facendo ogni ucraino: è necessario, logico e naturale per milioni di persone nei Paesi democratici.
La città di Kiev è gemellata con la città di Firenze. Kiev, la capitale della mia Ucraina, dove da più di due settimane la mia gente sta combattendo per difendere la propria libertà, i propri diritti e per dare un futuro ai propri figli. Lo stanno facendo anche con la forza che ricevono attraverso il sostegno di tutti voi. E a tutti voi mi rivolgo per dire di non smettere di far sentire la vostra voce. Dobbiamo fermare questa guerra, questa strage di persone innocenti. Noi vogliamo vivere in pace. Vi ringrazio con tutto il mio cuore per tutti gli aiuti che tutta Italia sta inviando in Ucraina. Questo non potrò mai dimenticarlo. Non potrò mai dimenticare quello che la mia seconda patria, l’Italia, sta facendo per la mia famiglia e la gente del mio Paese. Grazie Firenze. Grazie Italia.
Andriy Shevchenko, ex calciatore del Milan, allenatore della nazionale ucraina.
Che meraviglia vedere tutti voi uniti con l’Ucraina, la vostra solidarietà è importantissima, voglio ringraziare tutto voi italiani per il sostegno enorme al mio paese, grazie a Nardella per questa manifestazione in tante città europee. L’Ucraina sta difendendo anche l’Europa e l’intero mondo democratico, difendiamo i nostri e vostri valori, forza Ucraina, forza Italia.
Yaroslav Melnyck, ambasciatore ucraino in Italia.
Da giorni viviamo il dramma terribile dell’Ucraina. Sono appena tornato da una visita ai Paesi confinanti dove, ad oggi, più di 2 milioni e mezzo di rifugiati hanno varcato le frontiere per sfuggire ai missili e alla violenza del conflitto ucraino. Stimiamo che almeno 2 milioni, ma sono certo molti di più, hanno lasciato le proprie case all’interno dell’Ucraina. È una delle crisi umanitarie più gravi che l’Europa abbia conosciuto dalla Seconda guerra mondiale. In circostanze così tragiche, così drammatiche è importantissima la solidarietà. Le persone in fuga, ma anche le persone che restano, le stimiamo a più di 12 milioni che hanno i bisogni più elementari di assistenza umanitaria in Ucraina, hanno bisogno di tutto. Di generi di prima necessità, di coperte per ripararsi dal freddo, di cibo, di medicine, e lo stesso i rifugiati che si trovano nei paesi vicini. Ci sarà poi bisogno di molta accoglienza soprattutto se la crisi durerà parecchio tempo, come temiamo. E mi rivolgo quindi a voi, una volta di più alle città, che come sempre siete in prima linea nell’accoglienza a chi soffre, a chi ha bisogno di protezione, perché generosamente condividiate la responsabilità che tante comunità ai confini dell’Ucraina già hanno abbracciato con grande umanità e grande affetto, come ho potuto vedere io stesso negli ultimi giorni. Un appello quindi, il mio, alla solidarietà per chi fugge, alla solidarietà per chi resta e, soprattutto, alla solidarietà dell’accoglienza nell’attesa che, finalmente, la diplomazia riprenda il sopravvento sulle armi e si imbocchi di nuovo, speriamolo, la via della pace.
Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Immagine di copertina: profilo Twitter di Dario Nardella.

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